Adelaide

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«Architetture criminali», la devastazione della mafia sui paesaggi e sui volti

Il lavoro della fotografa napoletana Adelaide Di Nunzio («Architetture criminali», Crowdbooks, 35 euro) rappresenta la criminalità lasciando da parte le immagini di cadaveri e scene del crimine, scegliendo di mettere in luce le macerie lasciate dalla mafia sui territori, nelle città e sui volti delle persone. Un viaggio in bianco e nero che tocca Campania, Calabria, Sicilia e Puglia

La villa

La piscina della villa confiscata al boss Michele Zaza a Posillipo, Napoli. Ora è sede dell’associazione “Le Gloriette” che si occupa di ragazzi con lievi problemi mentali

«Non è stato facile per me lavorare fotograficamente su Napoli: chi è nato in questi luoghi si abitua alla fatiscenza e si consola guardando il mare del golfo, le piazze, i monumenti e il sole dietro al Vesuvio. Per sopravvivere si dimentica l’inferno. […] Le ombre e le luci di Napoli hanno accompagnato il mio viaggio»

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